Spesso si sente tanto parlare di fibre muscolari veloci e lente, anzi, bianche e rosse, ma sappiamo veramente di cosa stiamo parlando? Vediamo, quindi, di affrontare il problema in modo scientifico, come sempre. Prima di parlare di fibre muscolari, dobbiamo comprendere come noi riusciamo a far contrarre i nostri muscoli, come dal comando del nostro cervello si arriva alla contrazione del muscolo. L'impulso del sistema nervoso centrale giunge ai muscoli tramite il sistema nervoso motorio o efferente (trasporta le informazioni dal centro alla periferia), questo per distinguerlo dal sistema nervoso sensitivo o afferente che trasporta le informazioni dalla periferia (ad esempio la pelle) al cervello. L'unità di base anatomica e funzionale di un nervo è il neurone o cellula nervosa; il neurone è costituito da un corpo cellulare, da numerose fibre corte, dette dentriti e da una fibra più lunga detta assone, la vera e propria fibra nervosa. L'assone è ricoperto, nelle grosse fibre nervose che troviamo nei muscoli scheletrici, da un insieme di lipidi e proteine, detta guaina mielinica.

Le fibre nervose ricoperte di guaina mielinica sono dette mieliniche, quelle sprovviste, amieliniche. Inoltre, non tutta la superficie della fibra nervosa è ricoperta dalla guaina mielinica, ma questa è strutturata in segmenti divisi da piccoli spazi, chiamati nodi di Ranvier. L'impulso nervoso, che dal centro giunge alla periferia (ma il discorso vale anche per il contrario) è una particolare forma di energia elettrica, l'energia bioelettrica. La propagazione dello stimolo nervoso avviene in questo modo: quando la fibra nervosa si trova in stato di riposo, gli ioni sodio (Na+) si trovano concentrati all'esterno della membrana cellulare, provocando un accumulo di cariche elettriche positive, mentre l'interno della fibra è elettricamente negativo. In questo modo esiste una differenza di potenziale tra l'interno e l'esterno della fibra nervosa, detto potenziale di membrana a riposo

Quando la fibra nervosa riceve uno stimolo assistiamo ad una inversione di polarità, detto potenziale d'azione, che corre dal punto dello stimolo e si propaga lungo tutta la fibra. Questa propagazione, però, non è perfettamente lineare; infatti, nelle fibre ricoperte dalla guaina mielinica, che funge da isolante, l'impulso nervoso si propaga saltando da un nodo di Ranvier all'altro, i punti dove non è presente la guaina mielinica. In questo modo l'impulso nervoso viene notevolmente accelerato e riesce a percorrere più rapidamente le fibre nervose, ma quanto più velocemente? La velocità di conduzione delle grosse fibre mieliniche è di circa 60-100 metri al secondo, nelle fibre amieliniche di 6-10 metri al secondo. Le fibre nervose si collegano tra di loro tramite le sinapsi ed infine ai muscoli attraverso la placca motrice; a questo livello lo stimolo nervoso, quando vi giunge, provoca la liberazione di acetilcolina che a sua volta da luogo ad un potenziale d'azione che si diffonde attraverso tutto il muscolo e ne provoca la contrazione. Studi in materia hanno dimostrato come l'allenamento permette di migliorare la capacità di trasmissione dell'impulso nervoso a tutti i livelli: sulla fibra nervosa, sulle sinapsi, sulla placca motrice.