Marco Campagna è da quattro anni Group Product e Marketing Manager di Campagnolo, vanta una lunga esperienza in Aziende come Dainese e Lotto, ma soprattutto è un ciclista praticante, cosa non sempre scontata nel settore, con la passione della Mtb ed ovviamente per la bici da strada, che spesso usa per giungere al lavoro, “40 km alla mattina, mentre al ritorno allungo un po’ il giro” ci confida. A lui abbiamo rivolto alcune domande.

 

 

Quali sono le principali differenze tecniche tra il mercato after market  ed il mercato di primo equipaggiamento?

 

Non vi sono differenze tecniche nei componenti, solo nel confezionamento degli stessi, che nel mercato di primo equipaggiamento tiene presente le specifiche esigenze delle Aziende, cioè facilità di montaggio, velocità nel montaggio e riduzione degli scarti da imballaggio.

 

Esiste un mercato che maggiormente apprezza i vostri prodotti?

 

Come Azienda italiana abbiamo una naturale facilità di contatti con le altre Aziende italiane, a parte questo i nostri prodotti sono molto apprezzati in Spagna, Germania, USA, Giappone ed in generale in tutti quei Paesi dove è più forte la passione per il Made in Italy.

 

L’attuale congiuntura economica ha modificato le vostre vendite?

 

Abbiamo la fortuna di essere un’Azienda presente su tutti i maggiori mercati del Mondo; questo ha portato solo ad una diversa distribuzione delle vendite, per esempio vendiamo meno in Spagna, che sta vivendo un grande periodo di crisi economica, ma meglio in Giappone

 

Quale è il gruppo più apprezzato, quello che si vende meglio?

 

In generale sono i gruppi di alta gamma quelli che riscuotono il maggiore successo, sia nel mercato after market che di primo equipaggiamento.

 

Un tempo il gruppo Xenon era molto diffuso nelle bici entry level, oggi sembra essere scomparso, come mai?

 

Nelle bici entry level purtroppo il prezzo diventa fondamentale e con le nostre lavorazioni e la nostra qualità anche il gruppo più economico diventa troppo costoso.

 

Soprattutto nei prodotti di fascia bassa ed anche media, soprattutto nel Veloce ed a volte anche nel gruppo Athena, i produttori sostituiscono la vostra guarnitura ed i vostri freni con altri prodotti, non è proprio possibile convincerli ad adottare il gruppo al completo?

 

Purtroppo in determinati prodotti entry level, il prezzo diventa l’unica vera determinante di scelta, un componente a 61 Euro non si vende, a 59 è un successo, ma non è facile raggiungere certi prezzi fatti dai concorrenti, almeno non con il nostro metodo di lavoro ed i nostri standard  di qualità ed affidabilità.

 

Nel futuro dobbiamo attenderci un gruppo a 12 velocità?

 

Credo che il futuro sia l’estensione della tecnologia EPS anche al resto della gamma; chi prova l’EPS non torna indietro, ora la sfida è portare tale tecnologia anche nei gruppi più economici.

 

Sram si prepara a presentare un gruppo con freni a disco, Formula e Magura hanno già presentato i loro prodotti, Campagnolo seguirà la strada dei freni a disco?

 

Come tutte le innovazioni, Campagnolo sta già studiando una sua soluzione, dobbiamo capire se ci sono vantaggi e quali siano questi vantaggi. Stiamo studiando le varie soluzioni, non ci interessa presentare una cosa tanto per farla. Per il momento possiamo dire che se c’è un vantaggio vero questo risiede nei cerchi in carbonio, che con il freno a disco non sono rovinati dai pattini freno e saranno ben più longevi di quelli attuali; aspetto importante è la scorrevolezza dell’impianto, in frenata surriscaldando il disco vi potrebbero essere contatti tra materiale di attrito e disco che riducono la scorrevolezza della ruota. Per la potenza frenante, invece, non ci sono incrementi perché già con gli attuali freni c’è anche troppa potenza. Comunque per il momento non ci sarà una vera esplosione del mercato, almeno fin tanto che l’UCI non ne autorizzerà l’uso nelle competizioni, allora si che l’impianto frenante a disco sarà uno standard indispensabile.

 

Avete in catalogo il reggisella Record, come mai tale componente non è stato più sviluppato nel corso degli anni?

 

Perché la realizzazione del reggisella è per noi molto costosa e non siamo competitivi nei prezzi; rimane un ottimo oggetto, ma che ha poco mercato. Preferiamo concentrarci su ciò che sappiamo fare bene, cioè gruppi e ruote.

 

Eppure i vostri pedali Record sono molto apprezzati...

 

Per i pedali il discorso è differente. Stiamo vedendo come poter realizzare una evoluzione di tali pedali che rispecchi in pieno la filosofia Campagnolo di qualità, affidabilità e sicurezza. E’ uno studio affascinante ed impegnativo perché ci dobbiamo scontrare con produttori consolidati ed importanti nel settore dei pedali; però il discorso dei pedali Campagnolo non è chiuso, solo che fino ad oggi siamo stati impegnati nello sviluppo di altri componenti, EPS in primis.

 

Come è stato accolto il gruppo EPS?

 

In modo ottimo, tutti i nostri clienti sono molto soddisfatti ed attualmente il vero problema è esaudire le richieste che sono ben superiori alla nostra attuale capacità produttiva. D’altro canto non vogliamo minimamente rinunciare ai nostri standard qualitativi per aumentare la produzione, quindi occorre avere un po’ di pazienza.

 

Le ruote Fulcrum hanno un notevole successo, non tolgono mercato alle ruote Campagnolo?

 

No, perché il principale utilizzatore di ruote Fulcrum è colui che non adotta un gruppo Campagnolo; le ruote Campagnolo hanno una forte identità e quasi nessuno che non adotti un gruppo Campagnolo usa tali ruote. Per questo motivo Fulcrum ci ha permesso di entrare in un mercato per noi prima precluso, l’adozione delle nostre ruote su bici con gruppi Sram o Shimano.

 

Con Fulcrum avete anche un ottimo successo nelle ruote da Mtb, questo può essere un presupposto per il ritorno di Campagnolo nei gruppi da Mtb?

 

Se pure sia un grande appassionato di Mtb e praticante biker, mi spiace dire che per il momento non è prevista tale possibilità. Attualmente siamo tutti concentrati sulla strada.

 

Le guarniture Fulcrum non sembrano riscuotere il successo delle ruote, come mai?

 

E’ un discorso molto legato al prezzo delle guarniture stesse. Sono più costose dei concorrenti perché realizzate con gli stessi standard qualitativi delle guarniture Campagnolo, questo ne limita fortemente la diffusione ad un ristretto gruppo di appassionati che ne apprezzano le caratteristiche tecniche.