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Allenamento ciclismo assumere il miele benefici nel ciclismo come assumerlo e quando

 

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Come sempre e più volte ribadito non esiste un alimento "miracoloso" che ci permetta di migliorare le nostre performance.

Tramite una corretta alimentazione, che come abbiamo già visto deve iniziare ben prima del giorno della gara, possiamo permettere al nostro fisico di rendere al 100% delle sue potenzialità, ma certamente non oltre.

Per raggiungere l'obiettivo della massima prestazione dobbiamo, per forza di cose, non solo effettuare un corretto ciclo di allenamenti, ma anche assicuraci una corretta alimentazione in modo da fornire al nostro organismo la giusta energia, facilmente assimilabile e nella quantità necessaria.

Il miele, senza alcun dubbio, può essere uno di quegli alimenti che possono essere inclusi nella dieta dello sportivo. Il miele, infatti, è formato quasi esclusivamente da zuccheri: questi rappresentano dal 95 a più del 99% della sostanza secca e gli zuccheri semplici, fruttosio e glucosio, ne costituiscono la maggior parte (85-95%), generalmente con prevalenza del primo. Le proprietà fisiche e nutrizionali del miele sono dovute in gran parte a questa composizione e, in particolare, all'alto contenuto in fruttosio. Ha un valore calorico di 320 kcal per 100 grammi, mentre, sempre 100 grammi di miele, contiene 0.6 grammi di proteine, nessun lipide e 80.3 grammi di glucidi; contiene, poi, 11 milligrammi di sodio, 51 milligrammi di potassio, 0.5 milligrammi di ferro, 5 milligrammi di calcio e 6 milligrammi di fosforo. Inoltre, contiene anche tracce di tiamina, riboflavina, niacina e vitamina C.

Questa sua composizione lo rende un alimento ideale per gli sportivi che lo possono ingerire sia prima, durante e dopo la prestazione atletica. Infatti, gli zuccheri semplici del miele sono assimilabili direttamente senza fatica da parte dell' organismo; il glucosio fornisce energia immediata, mentre il fruttosio è trattenuto in riserva dal fegato; inoltre, non provoca innaturale rialzo della glicemia con conseguente abnorme produzione di insulina. Con queste caratteristiche la sua assimilazione può essere tranquillamente consigliata durante gli allenamenti e le gare.

 

Rispetto alle classiche barrette energetiche può risultare più facilmente assimilabile, comportandosi in modo simile ad una classica bevanda energetica. In realtà, però, non è possibile, ne preferibile, in una prestazione di lunga durata (oltre le due ore), affidare al miele l'unica fonte di integrazione energetica, quanto mai questo può essere uno degli alimenti fondamentali, ma non l'unico ed esclusivo. Infatti, se il miele è un ottimo integratore di carboidrati ad immediata assimilazione, manca di tutta una serie di principi comunque importanti; in primis sali minerali, per reintegrare quelli persi con la sudorazione, e carboidrati a lenta assimilazione, che evitano la caduta del valore glicemico dovuta all'azione dell'insulina (che se anche con il miele è poco sollecitata, svolge sempre la sua funzione).

Per questo consiglio di associare al miele, che si potrà assumere ad intervalli di 20-30 minuti, in una quantità adeguata al suo peso corporeo ed al dispendio calorico che si sta avendo, una bevanda con integratore idro-salino e maltodestrine, così da completare l'integrazione energetica svolta dal miele.

In una gara di lunga durata, comunque, è anche consigliabile l'assunzione di cibi solidi, non tanto per il loro apporto energetico, che può essere facilmente raggiunto con un classico pasto liquido, quanto per evitare il completo svuotamento di intestino e l'insorgenza dello stimolo della fame. Questi i principi fondamentali, poi tutto dipende da come reagisce il proprio organismo.

Per esempio, pur essendo molto digeribile, c'è chi non sopporta l'ingestione di dosi continue di miele, così come altri non hanno il problema dell'ingestione di cibi solidi perché il pasto liquido elimina qualsiasi sensazione di fame e di contrazioni dello stomaco. Dipende, quindi, dal proprio fisico e da come questo reagisce. La cosa migliore è sempre quella di sperimentare l'integrazione alimentare in allenamento e poi trasferire l'esperienza personale in gara.