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 Il test

Abbiamo sottoposto un gruppo di atleti ad una serie di allenamenti, con e senza l'assunzione dell'HMB. Sono stati svolti dei test di efficienza muscolare all'inizio del test ed alla fine di 6 settimane di allenamento.

 

 Per l'assunzione dell'HMB è stata considerata ottimale una dose di 38 mg per kg di peso corporeo, ma senza superare comunque la dose di 3 grammi al giorno. Per tutti gli atleti è stata fornita una dieta specifica, in modo da valutare una eventuale perdita di peso, che potesse essere riferita o meno all'HMB. Si è quindi valutato l'incremento di prestazioni avuto dagli atleti alla fine delle 6 settimane e come queste possano essere state influenzate dall'HMB. Si è esattamente valutato, non tanto i singoli effetti dell'integratore, ma come questo potesse e se potesse influenzare, in modo positivo o negativo, una prestazione atletica di tre ore. Si è poi dato ascolto anche alle sensazioni degli atleti che integravano la loro alimentazione con l'HBM, non sapendo di che prodotto specifico si trattasse.

 

 

Come leggere i dati

A, B, C, D sono gli atleti che si sono sottoposti al test senza assumere l'HMB, mentre E, F, G, H, sono gli atleti che hanno assunto l'HMB. Il primo dato (100 per tutti) evidenzia le prestazioni rilevate all'inizio del test; gli altri valori indicano le prestazioni rilevate dopo sei settimane ed esattamente dopo 1 ora di allenamento, dopo 2 ore di allenamento e dopo 3 ore di allenamento. In pratica l'atleta A dopo sei settimane di allenamento è riuscito a migliorare le sue prestazioni del 5% sulla distanza di 3 ore, del 4% sulla distanze di 2 ore, e del 3% sulla distanza di un ora.

 

 

Le prestazioni rilevate

Senza HMB

A 100 103 104 105

B 100 104 105 106

C 100 101 103 104

D 100 102 104 107

Con HMB

E 100 104 105 107

F 100 103 105 106

G 100 105 107 109

H 100 106 107 108

 

Il commento al test

L'HMB ha evidenziato la sua efficacia, anche se con alcuni dubbi e con le dovute distinzioni; ben lontani, poi, sono i valori di incremento prestazionale promessi da alcune aziende. Per prima cosa notiamo come tutti gli atleti che non hanno usato l'HMB, hanno incrementato le loro prestazioni, riuscendo a percorrere in tre ora più km di quanto fossero riusciti a fare 6 settimane prima. Una maggiore capacità di forza e resistenza, oltre a migliori capacità aerobiche, hanno permesso a tutti gli atleti di affrontare la prova riuscendo a spingere rapporti più lunghi, tenere una frequenza cardiaca più elevata ed avendo una maggiore resistenza, frutto di una minore formazione di acido lattico. Incrementi in alcuni casi mini, in altri più consistenti, frutto della differente preparazione di base e livello atletico. Gli atleti che avevano una minor preparazione, hanno ottenuto incrementi maggiori, rispetto agli atleti più preparati e tecnicamente "maturi".

 

E' stata riscontrata una riduzione di peso, dovuta all'intensità del ciclo di allenamenti, maggiormente avvertita nei soggetti non in perfetta forma fisica. Nei soggetti che hanno integrato la loro alimentazione con l'HMB notiamo un maggiore incremento di prestazioni, anche se non in modo evidente. E' vero che l'1% alla fine delle tre ore si trasforma in ben oltre un minuto di vantaggio, che non è poco per niente. Comunque, non è stata rilevata una perdita di peso maggiore rispetto al gruppo precedente, o tale che potesse far pensare ad effetti positivi dell'HMB in tal senso.

 

Anche le promesse capacità di recupero sembrano molto ridotte; a parità di carico di lavoro e tempo di recupero non si sono avvertite sensibili differenze rispetto al gruppo precedente. O meglio, le differenze, se ci sono, non sono così evidenti da poter dire con certezza che sia stato l'HMB ad esserne il responsabile. Migliorate invece le prestazioni generali, con una maggiore capacità di resistenza, dovuta ad un minor dolore muscolare ed accumulo dell'acido lattico. Per questo gli atleti del secondo gruppo hanno avuto prestazioni migliori, perché già dopo 3 settimane di assunzione dell'HBM, sono riusciti a svolgere carichi di lavoro maggiori, con frequenze cardiache maggiori e con una riduzione della produzione di acido lattico. Si sono allenati di più e meglio, da ciò è derivata una prestazione finale migliore. Anche in questo caso gli atleti a trarne maggiore beneficio sono quelli che partono da una preparazione inferiore, mentre atleti già molto allenati ricevono minori benefici, quasi nulli.