Dopo la descrizione tecnica è ora di prendere in esame il funzionamento della nuova forcella RockShox RS-1. Provata su di un percorso abbastanza vario la nuova forcella ha espresso al meglio le sue caratteristiche, rilevando una serie di peculiarità.

Tarata secondo le nostre esigenze e bloccata con il comando al manubrio, per un primo trasferimento su tratto scorrevole, ha dimostrato una notevole rigidità, quasi come fosse una forcella non ammortizzata, migliorando la velocità di trasferimento e le prestazioni generali. La sua conformazione rovesciata, il trattamento degli steli, l’ottima idraulica, hanno come effetto una notevole capacità di copiare le sconnessioni del terreno, anche le più piccole, con un ridottissimo trasferimento dei colpi al manubrio ed alle braccia. Anche la capacità di assorbire i colpi più forti è notevole, con un comportamento ben superiore ad una forcella tradizionale. L’elevata rigidità e la sua scorrevolezza hanno come effetto la necessità, forse, di rivedere le proprie personali impostazioni di taratura: dove con altre forcelle le proprie impostazioni risultano rigide, qui risultano persino troppo soffici, con la forcella che sfrutta tutta la sua escursione. Tale comportamento mette in evidenza l’ottima qualità della forcella che riesce sempre a lavorare in modo esemplare, risultando rigida lì dove serve la rigidità, ma anche molto scorrevole per copiare al meglio il terreno. Questo si traduce in maggiore velocità sui tratti scorrevoli, ma anche maggiore velocità e facilità di guida nei tratti più tecnici e difficili. Un prodotto, quindi, pienamente riuscito e che, siamo certi, costituirà l’evoluzione e lo standard delle forcelle Mtb per il prossimo futuro. RockShox è stata la prima, ora vedremo quanto impiegheranno i concorrenti a presentare un’analoga alternativa. Per il momento, per prestazioni e funzionalità, la nuova forcella RS-1 stabilisce un punto di riferimento ben difficile da raggiungere dai concorrenti con la loro attuale produzione.